L’Aula del Senato ha approvato in prima lettura il decreto rifiuti n.1/2013 modificato da un emendamento che dispone la proroga proposto dal relatore Antonio D’Alì. L’obiettivo espressamento dichiarato dello slittamento è quello di consentire al prossimo esecutivo, che uscirà vincente dalle prossime elezioni politiche del 24-25 febbraio, di cambiare la norma che regola la Tares, ovvero la nuova tassa sui rifiuti che andrebbe a sostituire la Tarsu e la Tia. Si cercherà così di far tornare ad essere la tassa sui rifiuti una tariffa e non una patrimoniale.
La prima rata della Tares non andrà più pagata ad aprile, bensì a luglio 2013. La proposta iniziale, ovvero il differimento dell’istituzione della Tares, era stata approvata all’unanimità dalla commissione Ambiente ma poi bocciata dalla commissione Bilancio a causa della mancanza ddi copertura finanziaria. Il decreto è passato con il voto contrario dell’Idv e l’astenzione di Radicali e Lega Nord. Tutti gli altri gruppi politici hanno invece votato a favore.
► TARES: NUOVA TASSA SUI RIFIUTI RINVIATA AD APRILE 2013
La Tares prevede che il pagamento del servizio rifiuti sia commisurato in tutti i Comuni alle “quantità e qualità medie ordinarie” di rifiuti prodotti da cittadini, attività commerciali e imprese, mentre finora accadeva solo in 1.300 Comuni con la Tia. La Tares si pagherà in 4 rate: la prima come detto slitta da aprile a luglio 2013.
► REDDITOMETRO AL VIA DA MARZO 2013
Quest’anno i versamenti delle rate relative alla Tares potranno essere effettuati tramite bollettino di conto corrente postale o tramite apposito modello F24. Ciò consentirà anche le compensazioni tra crediti e debiti fiscali, come avviene già per il pagamento dell’Imu.