Secondo quanto comunicato dall’Istat i conti pubblici italiani sono migliorati nei primi 9 mesi del 2012. Infatti, il rapporto deficit/pil è sceso al 3,7%, mezzo punto percentuale in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre dello scorso anno il rapporto deficit/pil è sceso all’1,8% dal 2,5% registrato nei dodici mesi precedenti. L’avanzo primario si è attestato al 3% del pil nel terzo trimestre, il miglior risultato da fine 2008.
Nei primi nove mesi del 2012, invece, l’avanzo primario è stato pari all’1,6% del pil. Sempre nei primi nove mesi dello scorso anno le entrate complessive sono aumentate del 3,4% su base tendenziale. L’incidenza sul prodotto interno lordo è stata pari al 45,7%, in crescita rispetto al 43,5% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. L’Istat ha evidenziato l’incremento delle entrate tributarie, dovuto soprattutto all’applicazione dell’Imu e delle accise.
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Nei primi nove mesi del 2012 le entrate totali dello Stato sono cresciute del 2,7% rispetto a dodici mesi prima, per un’incidenza sul pil del 44,8% dal 43,2% del 2011. Secondo quanto emerge dal rapporto dell’Istat, nel terzo trimestre 2012 il saldo primario dello Stato – ovvero l’indebitamento pubblico al netto degli interessi passivi – è risultato positivo a 11.548 milioni di euro.
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Il saldo corrente, invece, è risultato pari a 3.542 milioni di euro, con un’incidenza positiva sul pil dello 0,9%. L’Istat ha poi evidenziato il crollo del potere d’acquisto delle famiglie italiane, che nei primi nove mesi del 2012 ha registrato una flessione del 4,1%. Rispetto al terzo trimestre del 2011 c’è stato un calo del 4,4%.