Secondo Grilli senza l’IMU i comuni italiani perderebbe “una importante leva di autonomia fiscale”. Insomma, l’ipotesi di cancellare l’IMU sulla prima casa è praticamente fuori discussione, anche perché – come afferma lo stesso Grilli – sarebbe necessario aumentare le tasse sugli altri immobili. E si tratterebbe di un conto troppo salato, visto che già ci sono stati importanti incrementi sulle seconde case, negozi e altri immobili.
Al di là di queste variabili prettamente tecniche, Grilli ritiene che qualsiasi paese Ocse non può escludere la prima casa dal gettito fiscale e anzi “l’Italia è, tra i principali paesi dell’Ocse, quello con la più bassa tassazione immobiliare”. In Italia il peso delle imposte immobiliari rispetto al pil è intorno allo 0,6%, mentre la media Ocse è ferma all’1,1% con picchi del 2,4% in Francia e del 3,5% nel Regno Unito.
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Si tratta, però, di numeri che si riferiscono al 2009 quando in vigore c’era ancora la vecchia ICI e l’abitazione principale non pagava nulla. Grilli ha dichiarato che l’IMU è importante in quanto risponde “all’esigenza di consolidamento dei conti pubblici” ma anche al “perseguimento di obiettivi di equità”.