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Ciò significa, molto semplicemente, che non sono state inasprite, come si era inizialmente previsto per cercare di recuperare quanti più soldi possibili al fine del raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2013, né le quote imponibili né l’aliquota sulla quale viene annualmente conteggiata l’Irpef dovuta dal contribuente allo Stato italiano.
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Stanti così le cose, dunque, ricordiamo come le quote e le aliquote siano rimaste identiche a quelle del 2011 e come, dunque, ognuno di noi debba considerare come validi i seguenti calcoli:
– 0/15.000 euro: aliquota Irpef 23%
– 15.001/28.000 euro: aliquota Irpef 27% sul reddito eccedente la prima soglia
– 28.001/55.000 euro: aliquota Irpef 38% sul reddito eccedente la seconda soglia
– 55.001/75.000 euro: aliquota Irpef 41% sul reddito eccedente la terza soglia
– 75.000 aliquota Irpef 43% sul reddito eccedente la quarta soglia.
Ricordiamo infine, per completezza, come l’Irpef, ovverosia l’Imposta sul reddito delle persone fisiche, sia l’imposta che ogni persona fisica debba annualmente allo Stato italiano e come sia calcolata sul reddito delle persona stessa.
In poche parole, dunque, questa è una tassa che va a colpire il reddito di ogni singolo cittadino italiano e il cui inasprimento avrebbe causato non gravi disagi a causa, appunto, della possibilità per ognuno di noi di godere di un minore reddito annuale.
le tasse in generale vanno pagate.
Quello che non è chiaro ai cittadini è come vanno spesi i soldi.
Dovreste pubblicare e commentare sul sito il bilancio delo stato (preventivo e consuntivo.
Come si fa in ogni condominio….