Il mattone in Italia resta ancora al palo, a causa della congiuntura sfavorevole aggravata dalle misure di contenimento del debito varate dal governo per risanare i conti pubblici che hanno visto emergere nuovamente l’imposta sugli immobili, abolita nel 2008 quando si chiamava ancora Ici. L’introduzione dell’Imu ha contribuito a deprimere un mercato già in ginocchio per la recessione e la crisi nel settore del credito, che non è riuscito ad avvicinare potenziali acquirenti e venditori. La crisi del matttone ha spinto i prezzi delle case sempre più in basso.
Anche per quest’anno le prospettive restano negative. Secondo l’ufficio studi di Tecnocasa, tra il 2011 e il 2012 il numero di compravendite residenziali è sceso del 26% a 444.018 transazioni avvicinandosi ai livelli di metà anni ’80. Lontanissimi, invece, i picchi del mercato immobiliare registrati nel 2006. Secondo Tecnocasa nel 2013 le compravendite di case dovrebbe calare intorno alle 410mila unità.
► AGLI ITALIANI TORNA L’APPETITO PER IL MATTONE
Per ciò che concerne l’andamento delle quotazioni, Tecnocasa stima una discesa dei prezzi delle case del 6% nel 2013 oppure nell’ipotesi migliore una flessione compresa tra l 4% e il 6%. Nelle metropoli la situazione non dovrebbe peggiorare più di tanto, mentre più complicato appare il quadro delle zone con immobili di più bassa qualità, case popolari o situate in zone periferiche.
► MATTONE TORNA AI LIVELLI DEGLI ANNI ’80
Nel primo semestre dell’anno Tecnocasa non si aspetta alcun miglioramento dal mercato immobiliare, mentre qualcosina potrebbe muoversi a partire dalla seconda parte. Le compravendite dovrebbero evidenziare qualche segnale di risveglio, in quanto i venditori dovrebbero abbassare i prezzi e dare vita a ghiotte opportunità d’acquisto per coloro che hanno reddito sufficiente e possibilità di farsi concedere il mutuo dalle banche.