Sanità, cure troppo care e gli italiani vi rinunciano: sono 11 milioni quelli che rimandano a data da destinarsi le visite alle quali si dovrebbero sottoporre o che fanno a meno dei farmaci. A rivelarlo è il rapporto di Censis-Rbm Salute presentato ieri a Roma al Welfare Day sulla sanità integrativa e che fotografa una situazione davvero negativa. Complice una crisi che non sembra conoscere fino e che ha messo buina parte delle famiglie italiane in ginocchio, ecco che i cittadini del Belpaese non possono permettersi di curarsi.
Ci provano a farlo attraverso il sistema sanitario pubblico dove però si registrano lunghissime code con attese che in molti casi superano i dodici mesi. Le visite private costano troppo e molti italiani vi rinunciano perché non in grado di sostenere spese così elevate. Nel 2009 gli italiani che rinunciavano alle cure per problemi economici erano 9 milioni, a distanza di sei anni sono aumentati di un bel po’ e la caua è da ricercare nel generale impoverimento della popolazione. Manca il lavoro, l’economia non gira, gli italiani non riescono nemmeno più a risparmiare ed ecco che si trovano costretti a tagliare anche laddove non bisognerebbe tagliare ovvero nel campo della salute.
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Secondo la ricerca condotta da Censis-Rbm Salute, 10 milioni di cittadini ricorrono sempre di più alla sanità privata e ben 7 milioni alle prestazioni in attività intramoenia dei medici, facendosi cioè visitare a casa. Non possono aspettare e stare in coda per potersi curare nel Ssn: così almeno afferma il 72% degli assistiti.
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