Infatti, sono strumenti di gestione della liquidità e hanno il vantaggio di non essere quotati come un’azione o un bond, per cui sono completamente al riparo dalle potenziali violente oscillazioni delle quotazioni. Inoltre, sono prodotti che nella maggior parte dei casi possono essere rimborsati subito su richiesta.
Secondo un’indagine di Facile.it, che ha analizzato i preventivi di conto deposito arrivati sul sito negli ultimi mesi, in tempo di crisi gli italiani sono pronti a mettere al sicuro in media 19mila euro lasciandoli vincolati per 15 mesi. Il ricorso ai conti deposito è stato facilitato anche da agevolazioni fiscali. L’aliquota fiscale sui depositi liberi o vincolati è scesa al 20% dal 27%, mentre per i depositi con giacenza media annua inferiore a 5mila euro c’è l’esenzione dall’imposta di bollo minima di 43,2 euro.
Il conto deposito piace agli italiani anche perché è garantito dal Fondo interbancario fino a 100mila euro, per cui anche in caso di fallimento della banca il correntista può dormire sonni tranquilli (almeno in teoria…). Oggi l’80% dei conti deposito in circolazione offre rendimenti sopra il tasso di inflazione: con un vincolo a 12 mesi si può strappare anche un rendimento netto intorno al 4%.
Solo che ora con le spese di bolli che ora andranno da un minimo di 34,20 euro ed un massimo, per il solo 2012, di 1.200 euro non so quanto converranno 🙁