Si profila un futuro del tutto ‘naturale’, anzi fisiologico, in termini di carburante per le autovetture. Un futuro, dunque, al risparmio. Molti, leggendo, faranno battute. Ma la scienza è sempre alla ricerca di nuove barriere da battere, migliorandosi. Così, in futuro si potrebbe ottenere energia autoprodotta dall’urina, risparmiando su benzina, gasolio e corrente.
La scoperta arriva da un ricercatore sardo. E’ suo il progetto per ottenere energia dalla pipì, sostanza fondamentale per attivare il processo di elettrolisi. Lui si chiama Franco Lisci, e la sua scoperta potrebbe cambiare per sempre le carte in tavola.
Usata come additivo, l’urina consentirebbe di abbattere l’immissione di Co2 nell’atmosfera, e si configurerebbe quindi come un aiuto fondamentale per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Attualmente, il progetto è stato realizzato su due differenti tipi di motori disciplinati dala legge e alimentati dall’urina, uno per i mezzi di trasporto, l’altro per gli usi domestici, quali accendere la luce, il computer, cucinare, usare gli elettrodomestici o altri impianti che vanno a corrente. L’operazione di perfezionamento del ricercatore sardo Lisci si è basata sul superamento di alcuni ostacoli tecnici, quali l’impiego di un filtro specifico al 100% in pura lana di pecora sarda, che impedisce la formazione di condensa, è disinquinante e rende quindi possibile l’utilizzo dell’urina senza danneggiare il motore.
Attenzione, dunque, perché il risparmio è alle porte. Sarebbe favorito da un’energia ricavata da sé stessi, pulita, senza impiego di petrolchimici o biomasse, che non produce gas di alcun tipo e, considerate le minime dimensioni dell’impianto, non consuma praticamente il suolo.