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Teoricamente si tratta di un consiglio corretto, ma l’indicazione risulta essere difficile da mettere in pratica in quanto gran parte delle attività finanziarie tende a muoversi in modo strettamente correlato e i rischi possono non essere facilmente distribuibili in modo efficiente all’interno di un portafoglio. Tenere in portfolio un titolo azionario quotato a Piazza Affari e un Btp decennale espone l’investitore a rischi molto elevati, in quanto l’andamento dei prezzi è molto correlato.
La situazione cambia poco se si passa agli strumenti di liquidità, in particolare i Bot, i buoni fruttiferi postali e i conti deposito vincolati. Quale dei tre è meno rischioso? In una condizione normale si riterrebbero tutti “free risk”, ma oggi il rischio-Italia si è clamorosamente impennato per cui in caso di crisi sistemica, il rimborso di tutti e tre sarebbe infatti ugualmente in discussione.
Diversificare al meglio il proprio portfolio resta comunque un “must”, ma serve sedersi con tranquillità a tavolino ed effettuare scelte ragionate senza farsi travolgere dal panico del momento. E’ importante sottolineare che non esistono più investimenti senza rischio, per cui la sicurezza assoluta non esiste nemmeno se si comprano bond tedeschi, inglesi o americani. Inoltre, se si cerca una maggiore decorrelazione nel proprio portfolio, bisogna anche essere disposti ad accettare una drastica riduzione del rendimento atteso.