► CRITERI ESENZIONE CANONE RAI
Ciò ha causato, e dal 2013 ancor più causerà, uno spropositato aumento dell’imposizione fiscale tanto che, secondo i primi dati ufficiali ISTAT riguardanti un lavoratore adulto single e senza figli, la pressione erariale potrebbe arrivare a sfiorare addirittura il 50%.
Il problema, quello vero, sta nel fatto che il Governo Monti, allo scopo di reperire le necessarie risorse al salvataggio della nazione, abbia dovuto imporre agli italiani una tassazione più profonda e generalizzata che mai tanto che, per la prima volta in Italia, qualsiasi categoria sociale e qualsiasi voce di spesa si trovano a venir tassate in egual misura.
► LETTERA DI DISDETTA CANONE RAI
Con le giuste e dovute differenze (riguardanti soprattutto le molte detrazioni a favore dei più disagiati e delle classi sociali meno abbienti) nessuno è rimasto indenne da codesta manovra e, a brevissimo, si troverà a pagare una cifra esorbitante.
Cifra nella quale, naturalmente, rientra il canone RAI, ovverosia la tassa sul possesso degli apparecchi radiotelevisivi, che entro fine gennaio, salvo deroghe, chiunque detenga una televisione sarà costretto a pagare pena incorrere in severe sanzioni.
Tassa, quest’ultima, che in linea con l’aumento generalizzato dell’imposizione fiscale si troverà a crescere di ben 1,5 euro, portando il canone RAI dai precedenti 110,5 agli attuali 112 euro.