La nota diffusa ieri sul portale della Banca Popolare di Bari non lascia sicuramente spazio ad interpretazioni: l’istituito di credito è oggetto di attacchi di stampa, sistematici e preordinati, tanto falsi quanto diffamatori, «il cui contenuto trascende i limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca e della corretta informazione». Ma chi ha interesse a screditare la BPB, e per quali motivazioni? Qualcuno vuole spingere per una eventuale cessione di quote?
«La riprova di quanto detto», spiega il comunicato «è nell’ultimo articolo pubblicato sul numero di oggi di Affari e Finanza di Repubblica, che, anche con grossolani errori tecnici (che sorprendono tanto più per essere contenuti nell’inserto economico di un Quotidiano a tiratura nazionale), provoca un infondato allarmismo tra gli investitori, obbligazionisti e depositanti, mettendo, in modo ingannevole e senza fondamento, in discussione la solidità della Banca». Sotto accusa, gli indebiti riferimenti alle vicende delle banche venete, e gli accostamenti del tutto impropri al culto del Santo Patrono di Bari, San Nicola.
Episodio davvero spiacevole, che costringerà l’Istituto bancario a ricorrere alle vie giudiziarie, per richiedere i danni di immagine ingenti causati dall’articolo, tutelando i risparmiatori e tutti coloro che hanno, da tempo, riposto fiducia nella banca. La nota di stampa è stata anche inviata alla CONSOB per gli adempimenti di competenza.