L’Italia potrebbe adottare la politica degli incentivi per recuperare il ritardo dal resto dell’Europa nel settore della mobilità elettrica: l’auto elettrica nel Belpaese è infatti una rarirà e considerando che in mezzo Nord Europa è largamente diffusa, ecco che l’unico modo per recuperare un po’ di terreno e non lasciarsi staccare è quello di attuare una politica che porti gli italiani a risparmiare se useranno questo tipo di autovettura.
Stefano Besseghini, amministratore delegato della società Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), afferma che con un investimento convincente l’Italia potrebbe ancora recuperare e che è questo il momento giusto per provare:
In questo momento storico si stanno creando tutte le condizioni favorevoli per una vera affermazione dei veicoli elettrici. Sta crescendo la sensibilità pubblica sui temi ambientali, si sta lanciando un piano nazionale per le infrastrutture di ricarica elettrica, e i continui progressi tecnologici promettono di darci entro 5-7 anni dei veicoli elettrici competitivi sul mercato rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna
Incentivi per fare risparmiare tutti gli italiani propensi a comprare auto elettriche al posto di quelle tradizionali. Continua Stefano Besseghini:
L’Italia dovrebbe pensare ad una seria politica di incentivazione, temporanea e neanche troppo onerosa in modo da sostenere il settore fino al 2020, quando il mercato delle auto elettriche sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe
Gli incentivi potrebbero essere tanti e di diverso tipo:
Si potrebbe estendere il Conto Termico alla mobilità elettrica, o ridurre l’Iva sull’acquisto dei veicoli al 10% oppure si potrebbe pensare meccanismi di incentivi legati agli ammortamenti o ad un bonus fiscale sulla falsa riga delle ristrutturazioni
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