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Questo 2011, secondo il rapporto in questione, sarebbe già da archiviare avendo fatto segnalare il totale, e forse definitivo, fallimento del settore bancario europeo al quale i fondi comuni danno sempre meno fiducia.
PORTAFOGLI SICURI IN TEMPO DI CRISI
Se consideriamo, infatti, i panelist notiamo come, a livello globale, soltanto 1/3 di essi sono disposti a credere che vi sarà una recessione. Molto più facile, dovessero esserci buone rassicurazioni soprattutto a livello politico, assistere ad un rinnovato rally dei mercati.
Cambia, radicalmente, la situazione se consideriamo il parere delle grandi case d’investimento europee. In questo caso, infatti, la percentuale dei pessimisti (che hanno addirittura disimpegnato il proprio patrimonio) sale al 65%, la più alta mai registrata dagli analisti Bofa-ML.
Il motivo è da ricercarsi nella poca fiducia che i fondi di investimento si trovano oggi a riversare nei confronti della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea (le principali banche centrali mondiali).
La politica monetaria adottata dai due organismi, infatti, difficilmente porterà ad un rialzo dei tassi prima dell’inizio del 2013 e, considerato che il 53% degli investitori istituzionali europei si ritenga convinto che la BCE addirittura li ridurrà entro la fine dell’anno, si capisce come i rendimenti offerti dal settore creditizio siano tutt’altro che appetibili.
Stando così le cose, dunque, a quali comparti si rivolgono i fondi comuni europei per rendersi attraenti agli occhi degli investitori?
I comparti più interessanti sono i seguenti:
– prodotti petroliferi
– prodotti alimentari
– prodotti farmaceutici
– materie prime
– prodotti tecnologici
– beni e servizi industriali.