Preferire i fondi gestiti alla previdenza fai-da-te

La manovra finanziaria 2011, più che la bocciata riforma fiscale o l’imprecisa riforma previdenziale, hanno fatto si che il mondo degli investimenti cambiasse e anche molto notevolmente.

I cambiamenti principali, che qui riassumiamo, riguardano l’imposta di bollo sui depositi titoli, il mantenimento dell’aliquota secca al 12,5% in favore dei titoli di Stato italiani nonché di quelli emessi dai principali paradisi fiscali, l’aumento dell’aliquota sulle obbligazioni private o simili.


In questo scenario, dunque, verrebbe da chiedersi se sia ancora conveniente, come avveniva prima dell’estate, investire privatamente, così da costruirsi, mese per mese, una previdenza integrativa fai-da-te e settata sulle proprie esigenze, oppure scegliere di aderire a dei fondi gestiti.

Sull’argomento, in realtà, abbiamo già disquisito nel nostro articolo intitolato “Scegliere tra TFR e fondi pensione“.

Una volta che si è deciso, però, di prelevare il TFR per gestirlo secondo le nostre necessità, evenienza sicuramente delle più vantaggiose, come investirlo.

La risposta, considerando i cambiamenti politici, più che economici, va da sé che propenda a favore dei fondi gestiti giacché il fai-da-te ha cominciato a perdere i vantaggi accumulati negli anni e a mostrare soltanto i propri svantaggi tra i quali segnaliamo:

– l’impossibilità di godere delle detrazioni fiscali

– la tassazione superiore rispetto a quella riservata ai fondi pensione

– l’eliminazione delle commissioni dei fondi gestiti

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