Dopo essere sceso sui minimi storici allo 0,188% a inizio anno, il tasso Euribor a tre mesi è salito allo 0,214% e ora le attese del mercato sono per un graduale ma costante rialzo fino allo 0,54% entro fine anno. La proiezione è ottenuta con i futures sull’Euribor quotati a Londra. Si tratta del livello più alto da sette mesi a questa parte, ma soprattutto un livello più che doppio rispetto a quanto si poteva prevedere circa un paio di settimane fa.
L’Euribor a tre mesi è molto importante perché è il tasso interbancario al quale sono agganciati quasi tutti i mutui a tassi variabili. In realtà sul mercato europeo dei tassi di interesse di breve termine è avvenuto negli ultimi giorni un rialzo che, sebbene molto contenuto, può offrire spunti interessanti. Infatti, il surplus di denaro nel sistema finanziario si sta riducendo sotto i 450 miliardi e ciò sta mettendo maggiormente sotto pressione la curva dei tassi a breve termine.
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Basta osservare anche il balzo dei tassi sui Bund biennali, da diversi mesi in territorio negativo, e ora tornati a quotare allo 0,28%, superando tra l’altro i rendimenti offerti dai T-Bond americani (che sono un altro classico “porto sicuro” sul mercato dei bond governativi). In effetti, venerdì è stata diffusa la notizia del rimborso di un quarto del denaro preso a prestito dalle banche europee dalla Bce nell’ambito delle operazioni Ltro a 3 anni, lanciate da Mario Draghi a dicembre 2011 e a febbraio 2012.
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Ad ogni modo il lieve rialzo dei tassi interbancari non deve spaventare chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Nei prossimi mesi potrebbero esserci scostamenti nell’importo della rata di pochissimi euro o addirittura impercettibili. Di certo è anche vero che la discesa ininterrotta dei tassi interbancari in atto ormai dalla fine del 2008 potrebbe ssere giunta al termine.