Interessi di mora 2013

Dal 1° maggio 2013 gli interessi di mora sulle cartelle di pagamento pagate in ritardo dai contribuenti torneranno a salire, dopo che negli ultimi anni era avvenuta una graduale diminuzione. L’aumento non sarà nemmeno di poco conto, visto che si passerà al 5,2233% dal 4,5504%. Questa nuova misura è stata fissata da un provvedimento del 4 marzo 2013 del direttore delle Agenzie delle Entrate, ovvero Attilio Befera. Da quando era scoppiata la crisi finanziaria, dal 2009 al 2012 era avvenuta complessivamente una diminuzione del 2,2854%.

Come investire in Btp se torna la febbre da spread

Il voto shock italiano ha fatto tornare a galla vecchie paure già emerse a fasi alterne sul finire del 2011 prima e nell’estate del 2012 poi. Grazie al piano di austerità “lacrime e sangue” varanto dal governo Monti e all’intervento risolutivo di Mario Draghi per fermare la speculazione sull’euro, la febbre da spread sembrava ormai soltanto un brutto ricordo. Le elezioni italiane del 24 e 25 febbraio, però, hanno consegnato un governo incapace di formare una maggioranza forte, dando nuovamente campo libero alla speculazione sull’Italia.

Risparmiare in conti deposito o Bot dopo voto shock in Italia?

I risultati deludenti delle elezioni politiche italiane del 24 e 25 febbraio hanno provocato il panico sui mercati finanziari, in quanto gli investitori internazionali temono l’instabilità politica senza una maggioranza forte e quindi anche la mancata attuazione del piano di riforme strutturali e di consolidamento fiscale chiesto dall’Europa. La tensione sui mercati ha fatto subire aumentare lo spread, generando l’aumento dei rendimenti su tutta la curva dei tassi italiana. Il piccolo risparmiatore, interessato a investire i risparmi nel breve termine, ha nuove opzioni per gestire la liquidità.

Conti deposito tassi massimi fino al 5% a fine febbraio 2013

Lo scorso anno l’instabilità finanziaria ha spinto le famiglie italiane a puntare con maggiore decisione sui conti deposito, al fine di spuntare rendimenti positivi al netto dell’inflazione e di parcheggiare la liquidità in un posto sicuro in attesa di schiarite sui mercati finanziari. Nei conti deposito sono così finiti ben 100 miliardi di euro in più rispetto a dodici mesi prima. Da quanto emerge dal bollettino statistico trimestrale di Bankitalia la parte del leone la fanno proprio le famiglie, che hanno depositato in questi conti 65 miliardi in più.

Mutui tassi più bassi offerti dalle banche straniere

Il costo dei mutui in Italia è tra i più alti d’Europa. A mettere in ginocchio il settore dei finanziamenti per l’acquisto di un’abitazione sono le distorsioni che si sono create nel mercato interbancario, a seguito del peggioramento della crisi economica. In linea generale i tassi di mercato non sono particolarmente elevati, ma allo stesso tempo le banche non sono affatto disposte a prestare denaro alle famiglie in quanto la qualità del debitore privato è in costante diminuzione. Così vengono applicati spread molto alti, che spesso rendono il costo del mutuo proibitivo per molti.

Mutui agli italiani costa 200 euro in più rispetto ai tedeschi

La recessione che ha colpito l’Italia negli ultimi mesi ha creato non pochi problemi ai principali settori economici. Tra questi anche il credito ha subito una pesante battuta d’arresto, con conseguenze poco piacevoli per i risparmiatori. Lo spread con la Germania non è sfavorevole solo per le finanze pubbliche dello Stato italiano, bensì anche per chi compra casa e vuole finanziare l’acquisto con un mutuo a tasso fisso. Infatti, le banche italiane offrono tassi al 6% per mutui trentennali con importo “tipo” di 170mila euro.

Mutuo quando conviene rimborsarlo anticipatamente?

Nelle passività delle famiglie italiane la voce più rilevante è quella dei debiti accesi pr finanziare l’acquisto di una casa. Oggi il problema della gestione del mutuo è molto sentito soprattutto dalle famiglie più giovani, che devono fare i conti con la precarietà del mondo del lavoro, tasse in costante aumento e redditi su livelli minimi. E’ chiaro che il punto di partenza per gestire correttamente un mutuo è sceglierne uno che possa essere rispondere alle caratteristiche della famiglia, valutando la durata e il tasso.

Euribor può salire sopra lo 0,5% entro fine 2013

Dopo essere sceso sui minimi storici allo 0,188% a inizio anno, il tasso Euribor a tre mesi è salito allo 0,214% e ora le attese del mercato sono per un graduale ma costante rialzo fino allo 0,54% entro fine anno. La proiezione è ottenuta con i futures sull’Euribor quotati a Londra. Si tratta del livello più alto da sette mesi a questa parte, ma soprattutto un livello più che doppio rispetto a quanto si poteva prevedere circa un paio di settimane fa.

Mutui cosa fare se la banca non concede il prestito

Nel corso degli ultimi dodici mesi le erogazioni di mutui sono crollate del 47%. Questo pesante calo è dovuto alla congiuntura economica sfavorevole in Italia, che porta le banche a chiudere i rubinetti del credito, ma anche alle minori richieste da parte delle famiglie italiane, che hanno paura di indebitarsi a lungo termine in questo momento di scarsa fiducia per il futuro. Gli italiani, sobbarcati dalle tasse e alle prese con un forte calo del potere d’acquisto, non si trovano oggi nella condizione né psicologica né finanziaria per affrontare un’operazione di finanziamento a lungo termine.

Mutui a tasso variabile con cap consigliati da Prometeia

Stipulare un mutuo oggi è diventato un lusso per la maggior parte degli italiani e ciò spiega anche le attuali gravi difficoltà riscontrate nel settore immobiliare, dove i prezzi delle case sono in continuo calo e le transazioni continuano a crollare senza sosta. L’accesso al credito è sempre più difficile e i mutui in Italia sono ormai i più costosi in Europa, dietro solo al Portogallo. Secondo Chiara Fornasari, partner della società di consulenza Prometeia, “il tasso fisso oggi è impraticabile”.