Cinque passi fondamentali per pianificare la pensione di scorta

Risparmiare per la pensione di scorta dovrebbe essere per qualsiasi italiano un vero e proprio must, considerando i cambiamenti apportati più volte nella riforma delle pensioni e la necessità di accumulare un gruzzoletto per essere pronti a far fronte a imprevisti o fasi di incertezza finanziaria. Il primo passo da compiere sarebbe quello di mettere ordine, monitorando ogni anno o ad ogni scadenza di contratto il flusso di contributi all’ente previdenziale dal proprio datore di lavoro. Sono da considerare anche il riscatto dell’anno di servizio militare (gratuito) e della laurea (molto oneroso).

Italiani hanno poca fiducia nella previdenza complementare

Sarà per l’attuale fase di recessione, l’elevato carico fiscale, l’incertezza sull’occupazione, ma sta di fatto che la stragrande maggioranza degli italiani non si aspetta di vivere una vecchiaia all’insegna dell’opulenza ma soprattutto di aspettarsi una pensione molto bassa. La Fondazione Censis si aspetta maggiori passi in avanti dal lato della previdenza complementare, che fino ad oggi resta un oggetto misterioso per molti italiani a causa di scarsa informazione sull’argomento sia dal lato delle istituzioni sia degli intermediari finanziari.

Quali benefici dal risparmio per la pensione di scorta

Le continue crisi economico-finanziarie degli ultimi anni hanno generato un clima di maggiore sfiducia verso i mercati finanziari, il risparmio e gli investimenti. Il denaro è diventato una patata bollente, anche se ancora non logorato pesantemente dall’inflazione. I risparmiatori sono sempre più attendisti nelle scelte di investimento in tema di piani di accumulo del capitale per il futuro, necessario crearsi un gruzzoletto in grado di crescere costantemente negli anni fino a diventare una vera e propria pensione di scorta.

Italiani non sanno come risparmiare per la pensione

Secondo un’indagine condotta da Gfk Eurisko, gli italiani sono sempre più disorientati in tema di risparmio ai fini previdenziali. I risultati della ricerca sono stati presentati qualche giorno fa al convegno annuale di Assoreti. L’indagine è stata effettuata nel periodo che va dal 4 al 19 settembre 2012 su un campione di mille persone con età compresa tra i 30 e i 60 anni, in rappresentanza di 15,8 milioni di famiglie italiane. Dallo studio emerge che gli italiani sono pessimisti sulla loro pensione.