Il 2012 è stato un anno particolarmente difficile per il mattone. In Italia è avvenuto per la prima volta un ribasso medio a due cifre per i prezzi delle abitazioni. In base alle ultime rilevazioni effettuate da Tecnocasa, la crisi del settore immobiliare – favorita anche dall’introduzione dell’Imu – ha sperimentato un’accelerazione nella seconda parte del 2012. I prezzi delle case sono scesi del 5-6%. La tenuta migliore del mattone si è avuta nelle grandi città, dove i prezzi sono scesi in media “solo” del 5,1%.
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Risparmio resta priorità per le famiglie italiane
Bankitalia ha fotografato la complicata situazione economico-finanziaria delle famiglie italiane, che soffrono il peggioramento della fase di recessione. Nel report degli analisti di via Nazionale, Antonio Bassanetti e Concetta Rondinelli, dal titolo “Le difficoltà di risparmio nelle valutazioni delle famiglie italiane”, emerge che i risparmiatori italiani provano ad essere ancora formiche ma trovano grosse difficoltà ad accantonare denaro per il futuro. Le famiglie italiane stanno comprendendo sempre più la necessità di aumentare la quota di reddito da destinare al risparmio.
Quasi 7 milioni di persone sono in difficoltà economiche
La crisi economica continua a mettere in difficoltà le famiglie italiane, che negli ultimi due anni hanno dovuto fare i conti con un deciso aumento delle tasse, un forte calo del potere d’acquisto e redditi sempre più bassi. Secondo quanto emerge dal rapporto Bes, redatto da Istat e Cnel, nel 2011 ben 6,7 milioni di persone si trovavano in condizioni economiche molto difficili. Il dato più impressionante è l’aumento avvenuto rispetto a dodici mesi prima: nel 2010 erano ancora 4,2 milioni di persone.
Redditi insufficienti per due famiglie su tre
La crisi economica italiana diventa ogni giorno sempre più preoccupante, in quanto sta mettendo sempre più in affanno le famiglie italiane costrette a fare i salti mortali pr sbarcare il lunario. Il disagio economico è tale che due famiglie su tre hanno un reddito insufficiente per vivere dignitosamente. E’ quanto emerge dalle ultime rilevazioni di Bankitalia, che ha pubblicato le sue ricerca nel bollettino “Questioni di economia e finanza”. La vita sembra così essere diventata molto difficile, soprattutto per alcune fasce della popolazione.
Mutuo quando conviene rimborsarlo anticipatamente?
Nelle passività delle famiglie italiane la voce più rilevante è quella dei debiti accesi pr finanziare l’acquisto di una casa. Oggi il problema della gestione del mutuo è molto sentito soprattutto dalle famiglie più giovani, che devono fare i conti con la precarietà del mondo del lavoro, tasse in costante aumento e redditi su livelli minimi. E’ chiaro che il punto di partenza per gestire correttamente un mutuo è sceglierne uno che possa essere rispondere alle caratteristiche della famiglia, valutando la durata e il tasso.
Mutui a tasso variabile con cap consigliati da Prometeia
Stipulare un mutuo oggi è diventato un lusso per la maggior parte degli italiani e ciò spiega anche le attuali gravi difficoltà riscontrate nel settore immobiliare, dove i prezzi delle case sono in continuo calo e le transazioni continuano a crollare senza sosta. L’accesso al credito è sempre più difficile e i mutui in Italia sono ormai i più costosi in Europa, dietro solo al Portogallo. Secondo Chiara Fornasari, partner della società di consulenza Prometeia, “il tasso fisso oggi è impraticabile”.
Due italiani su tre non arrivano a fine mese
La condizione economico-finanziaria delle famiglie italiane si fa sempre più preoccupante. Recenti sondaggi e rilevazioni statistiche stanno evidenziando sempre più il forte senso di sfiducia degli italiani verso il futuro, ma soprattutto la difficoltà per molte famiglie di riuscire a sbarcare semplicemente il lunario per colpa di una tassazione su livelli insopportabili, a causa dell’aumento dell’inflazione, la precarietà del lavoro e il calo dei redditi.
Redditometro al via da marzo 2013
La lotta all’evasione fiscale entra nel vivo grazie all’entrata in vigore del nuovo redditometro, che sarà lo strumento nelle mani del Fisco che permetterà di valutare la congruità tra i redditi dei contribuenti e le loro spese sostenute. Il decreto del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I controlli legati al nuovo redditometro dovrebbero scattare da marzo e permetterano di fare valutazioni fino ai redditi dichiarati nell’anno di imposta 2009. Ai fini del redditometro finiranno ai raggi X più di 100 voci di spesa rilevanti.