Quanto prenderemo di pensione?

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Il tema delle pensioni sta diventando uno dei più importanti per gli italiani, in quanto il nuovo sistema contributivo rischia di mettere in difficoltà milioni di persone assicurando un reddito davvero molto basso rispetto a quanto avveniva in passato. Entro l’estate l’Inps invierà a centinaia di migliaia di lavoratori delle informazioni fondamentali per capire quale sarà il proprio destino previdenziale, per chi è alla fine del propria carriera lavorativa e si prepara a cambiare radicalmente il modo di vivere.

Pensioni e il meccanismo delle quote scomparso

Fondi pensione

La famosa Riforma Fornero, la nuova normativa prevista dal decreto “Salva Italia” emanato dal governo tecnico di Monti, ha previsto la scomparsa del meccanismo delle quote (oltre che delle finestre mobili), infatti ora ci sono solamente la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione anticipata.

Un pensionato su due riceve assegno sotto 1.000 euro

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Dall’ultimo rapporto dell’Istat emerge che in Italia quasi un pensionato su due percepisce un assegno mensile inferiore a 1.000 euro. Il 13,3% dei pensionati deve accontentarsi di meno di 500 euro, mentre il 30,8% riceve un assegno mensile compreso tra 500 e 1.000 euro. Il 23,1% dei pensionati ottiene assegni compresi tra 1.000 e 1.500 euro, mentre il 32,8% un assegno mensile superiore ai 1.500 euro. Nel 2011 i pensionati erano 16,7 milioni, 38mila in meno rispetto all’anno precedente. Quasi un pensionato su tre ha una sola pensione.

Pensioni valore scende del 33% in 15 anni

Il valore delle pensioni continua a diminuire. In base alle ultime rilevazioni Spi-Cgil, il potere d’acquisto delle pensioni è diminuito del 33% negli ultimi 15 anni. Inoltre, nello stesso arco di tempo, il valore di una pensione media è sceso del 5,1%. Il reddito da pensione sta subendo un vero e proprio tracollo. La causa principale è dovuta al costante incremento dell’inflazione (soprattutto il cosiddetto “carrello della spesa”), ma ancor di più ai continui aumenti di tasse e tariffe. Secondo la Cgil, nel 2013 il conto che sarà presentato ai pensionati sarà ancora più alto.

Debito pubblico italiano 2012 a 1.988,36 miliardi

Stamattina la Banca d’Italia ha comunicato il dato definitivo relativo all’ammontare del debito pubblico italiano nel 2012. Rispetto al record di 2.020,82 miliardi di euro registrato a novembre, è avvenuto un calo a 1.988,36 miliardi di euro che è quindi anche il valore complessivo per lo scorso anno. Bankitalia fa notare che rispetto al 2011 il debito pubblico è cresciuto di circa 81 miliardi di euro. Tuttavia, l’aumento del debito deriva per oltre un terzo dal sostegno finanziario che l’Italia ha dovuto corrispondere ai paesi dell’area euro per 29,5 miliardi.

Fondi pensione quali vantaggi fiscali per il risparmiatore?

La previdenza integrativa, ancora poco abbracciata dalle famiglie italiane che spesso preferiscono mantenere il Tfr in azienda o affidarsi alla pensione pubblica, potrebbe essere un’ottima soluzione per affrontare il problema delle pensioni nei prossimi anni, dopo le polemiche nate a seguito della riforma Monti-Fornero e delle modifiche effettuate anche dai governi precedenti. Crearsi una pensione di scorta sembra essere molto conveniente, grazie soprattutto ad un fisco molto indulgente rispetto alla posizione di altri strumenti finanziari.

Italia età pensionabile sarà presto la più alta d’Europa

Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, ha dichiarato che nei prossimi anni l’Italia sarà il paese con la più alta età pensionabile d’Europa. Secondo il numero uno dell’istituto della previdenza nazionale, dopo la riforma delle pensioni Monti-Fornero, che è praticamente una continuazione delle precedenti riforme, l’Italia è leader in Europa sull’età pensionabile e sulla sostenibilità del sistema previdenziale. Secondo i calcoli dell’Inps, oggi l’Italia ha un’età media pensionabile intorno ai 61 anni e 3 mesi, abbastanza vicini ai valori riscontrati in Germania.

Perché conviene aderire alla previdenza integrativa?

Il sistema previdenziale pubblico è sempre più sotto pressione. La riforma delle pensioni messa in atto dall’esecutivo Monti ha reso ancora più urgente il bisogno di aderire alla previdenza integrativa, in particolare per i più giovani che rientrano completamente nel sistema contributivo. Quando questo regime prenderà il via a tutti gli effetti, il vitalizio scenderà fino al 50-60% della retribuzione finale ma per i più giovani e i lavoratori autonomi i valori potrebbero essere molto più bassi. La riduzione dipende essenzialmente da due fattori fondamentali.

Dove vivere all’estero con mille euro al mese

La crisi economica, abbinata all’eccessiva tassazione imposta dal nuovo esecutivo Monti, sta spingendo molti italiani ad emigrare all’estero con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il costo della vita. A volte c’è anche una motivazione legata al clima, ma nella maggior parte dei casi gli italiani che scappano all’estero con la propria pensione lo fanno perché interessati ad abbassare fino a un terzo il costo della vita rispetto a Milano, Roma o Torino. Si stima che oggi l’Inps paga quasi 400mila pensioni all’estero.

INPS Card per risparmiare sulla pensione

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Il Governo Monti, come ormai certamente voi tutti ben saprete, avrebbe letteralmente cambiato, se non addirittura completamente rivoluzionato, l’Italia intera e, nel caso in cui non si vada alla elezioni anticipate, evenienza data per scontata dai leader dei partiti di centrosinistra ma non già da quelli di centrodestra, l’opera riformista, ne siamo sicuri, continuerà profonda ed inarrestabile.