Nuovo allarme lanciato dalla Cisl, che pre-annuncia nuovi guai nel mondo del lavoro. Nel 2013 sarebbero a rischio altri 123mila posti di lavoro. Bisogna ricordare che negli ultimi 5 anni sono stati già bruciati 647mila posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2012 il paese ha perso il 2,4% dell’occcupazione, tanto è vero che secondo l’Istat c’è stato un nuovo balzo della disoccupazione al 12% ai massimi dal 1977. Senza contare la perdita di 6 punti percentuali di pil, il 4,3% di consumi delle famiglie e il 20% di investimenti.
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Disoccupazione al 12% ai massimi dal 1977
L’Istat ha diffuso questa mattina i dati preliminari relativi all’andamento del mercato del lavoro in Italia nel mese di aprile. La disoccupazione continua a crescere, mantenendosi su livelli record. Il numero dei disoccupati è balzato a 3,83 milioni, per un tasso di disoccupazione del 12% in crescita dall’11,9% di marzo (rivisto dalla precedente rilevazione pari all’11,5%). Su base annua c’è stato un aumento dell’1,5%. Su base trimestrale la percentuale media è salita al 12,8%. E’ un record da quando è iniziata la rilevazione su base mensile e trimestrale, ovvero dal primo trimestre del 1977.
15 milioni di persone in disagio economico
Dal “Rapporto Annuale 2013 – La situazione del Paese” dell’Istat emerge un quadro drammatico della condizione economica di milioni di persone in Italia. In particolare, a fine 2012 sono quasi 15 milioni le persone in disagio economico o deprivazione, ovvero circa il 25% della popolazione. Al Sud la quota sale addirittura al 40%. In una condizione di grave disagio economico ci sono, invece, 8,6 milioni di persone (14,3%). In questo caso, rispetto al 2010, l’incidenza è più che raddoppiata dal 6,9% di un paio d‘anni prima.
Consumi degli italiani tornano ai livelli del 2000
La spesa per consumi in Italia è in costante diminuzione, complice i minori redditi disponibili e la mancanza di lavoro. Il quadro negativo dei consumi in Italia emerge anche dalle ultime rilevazioni di Confcommercio, che a marzo scorso ha registrato una frenata dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 3,4% nel confronto con dodici mesi prima. Nel primo trimestre del 2013 il calo è stato particolarmente pronunciato: -4,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. In base a questi dati emerge che gli italiani spendono quanto 13 anni fa.
In Italia si lavora fino a luglio solo per pagare tasse allo Stato
In Italia è necessario lavorare per circa 6 mesi e mezzo solo per pagare le tasse allo Stato. Nel frattempo ci sono circa tre milioni di persone che un lavoro non ce l’hanno nemmeno. Lo scorso anno era necessario lavorare fino al 3 luglio per pagare tutte le tasse dovute allo Stato, prima di poter incassare i proventi derivanti dalla propria attività lavorativa. Ora nel 2013 bisognerà lavorare qualche giorno in più per pagare lo Stato, ovvero fino al 10 luglio.
Disoccupazione giovanile vicina al record storico
Secondo la stima preliminare dell’Istat, in Italia il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a marzo all’11,5% ma negli ultimi dodici mesi è cresciuto dell’1,1%. Tuttavia, rispetto a febbraio scorso, è avvenuta una diminuzione del numero di disoccupati dello 0,5% a quota 2.950.000 unità. Diminuisce per lo più il numero di disoccupati di sesso maschile, mentre la variazione è più lieve per le donne. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni è aumentato dello 0,5% rispetto a febbraio, ovvero di 69mila unità.
Disoccupazione record tra i laureati under 35
Quante volte ci sarà stato detto che ottenere il fatidico “pezzo di carta” è fondamentale per trovare un posto di lavoro. Ebbene quello che fino a qualche anno fa era considerato come il visto necessario per l’ingresso nel mondo del lavoro, oggi sembrerebbe non essere più l’elemento fondamentale per trovare un’occupazione. Colpa della recessione, che mette in ginocchio le piccole e medie imprese e che spinge le grandi aziende a rimandare le assunzioni. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, la laurea non è più il lasciapassare per il mondo del lavoro.