Pregi e difetti dell’investimento in borsa a rate

Wall Street

Investire in borsa a rate è davvero conveniente? Se si ascolta il parere di molti promotori finanziari o private banker sembrerebbe proprio di sì. Le argomentazioni a supporto di questa tesi sembrano tra l’altro piuttosto sensata, ma nella pratica potrebbero nascere molti inconvenienti. L’idea sarebbe quella di investire piccole somme in azioni a intervalli regolari piuttosto che una grossa somma in un’unica soluzione all’inizio di un certo periodo dell’anno. In gergo tecnico, spesso si parla anche di PAC (piano di accumulo del capitale) e PIC (piano di investimento di capitale).

Guadagnare in borsa con i consigli di Morgan Stanley

soldi-denaro

Morgan Stanley in questo momento consiglia agli investitori di puntare su 10 titoli azionari, sfruttando anche il fatto che attualmente Wall Street è a livelli record. Secondo quanto consigliato dagli analisti, questi titoli dovrebbero permettere un guadagno sul medio periodo.

Dove investire con l’inflazione ai minimi

investimenti

Ad aprile l’inflazione è crollata all’1,2% dall’1,6% di marzo, scendendo sui valori più bassi da febbraio 2010. Un anno fa era al 3,2%. Buone notizie per i risparmiatori, in quanto la flessione dei prezzi limita l’erosione del potere d’acquisto e rafforza i ritorni sugli investimenti. Da un punto di vista economico, però, aumentano le spinte deflazionistiche in grado di creare maggiori pressioni sugli utili societari, sull’occupazione e la sostenibilità del debito pubblico. Da un punto di vista finanziario, i risparmiatori possono beneficiare di rendimenti “reali” più elevati rispetto al passato.

Effetto-maggio sulle borse? (“sell in may and stay away”)

trading

In borsa c’è un vecchio adagio che recita così: “Sell in may and stay away”. Tradotto vuol dire “vendi a maggio e stai lontano”. A Wall Street hanno imparato a non sottovalutare questo detto, tanto da farlo diventare quasi una profezia autoavverante. E’ il fenomeno che vede sottoperformare gli indici di borsa nel periodo dell’anno che va da maggio a ottobre. Negli ultimi 30 anni questo particolare evento si è verificato due volte su tre. Succederà ancora? Secondo gli esperti qualche rischio all’orizzonte c’è.

Investimento in “Borsa protetta Arancio” sconsigliato nel 2013

ing direct

ING Direct, colosso finanziario olandese che finora si era limitato soprattutto all’investimento in depositi bancari, ha lanciato da qualche anno il fondo Borsa protetta Arancio, che rappresenta il prodotto strutturato a capitale garantito della società olandese. Ora nel fondo sono entrati anche i Btp, seppur in quantità limitata. E’ la prima volta che i bond pubblici italiani vengono utilizzati come sottostante dei fondi comuni “Borsa protetta Arancio” disponibili in diverse versioni (febbraio, maggio, agosto, novembre). Ciò vuol dire che il rischio per chi investe è in crescita.

Investire sulle banche italiane nel 2013

La crisi finanziaria scoppiata in Italia nella seconda parte del 2011 ha costretto praticamente tutti i grandi istituti di credito a dare il via a dolorosi piani di ristrutturazione. In borsa le azioni delle banche italiane hanno vissuto alti e bassi, ma lo scorso anno c’erano ancora titoli sui minimi storici o quasi. Rispetto al 2009 i titoli bancari italiani valgono meno di un terzo. Dopo un ottimo mese di gennaio 2013, le azioni delle banche hanno ripreso a scendere dopo che Mps è finita nella bufera per lo scandalo derivati e per l’incertezza politica.

Investire in borsa con internet

Il trading online è la nuova frontiera dell’investimento nell’era del web ormai da molti anni, anche se solo di recente ha sperimentato una notevole diffusione tra il pubblico dei risparmiatori retail. Il trend del settore è in costante crescita e ciò sta attirando sempre più broker sul mercato per accaparrarsi i nuovi potenziali clienti. La compravendita di stumenti finanziari via web ha preso sempre più piede tra i risparmiatori, che nutrono la speranza di poter abbattere quasi del tutto i costi di transazione, by-passando gli step “imposti” da banche e promotori finanziari.