
Investire 100.000 euro in fondi pensione

Non è detto, infatti, che un investimenti sia remunerativo soltanto in meri termini economici e, come abbiamo avuto modo di scoprire su Senza Soldi, anche la pura e semplice conservazione del capitale, ove ciò sia richiesto dalle nostre esigenze, può rivelarsi quale una strategia decisamente vincente.
Ciò è vero, in particolar modo, per il mondo delle attività immobiliari future.
Ne abbiamo analizzato, sino ad ora, gli aspetti politici, finanziari, i risvolti economici nonché quelli sociali, comunitari.
Tradotto, invece, letterariamente, starebbe ad indicare come un giovane, essendo appunto tale, dovrebbe rischiare molto più di un pensionato poiché, nel caso in cui non abbia azzeccato la mossa vincente, avrebbe ancora tutta la vita per cercare e sottoscrivere l’investimento di successo.
Potremmo, così, ritrovarci con azioni, titoli di Stato, obbligazioni societarie, depositi, oro e chi più ne ha più ne metta.
Se, così per sfizio, decidessimo di applicare questo “proverbio” al mondo della finanza scopriremmo come sia teoricamente corretto ma praticamente inapplicabile sebbene, nel corso della recente crisi finanziaria nessuna regola abbia minimamente tenuto.
I cambiamenti principali, che qui riassumiamo, riguardano l’imposta di bollo sui depositi titoli, il mantenimento dell’aliquota secca al 12,5% in favore dei titoli di Stato italiani nonché di quelli emessi dai principali paradisi fiscali, l’aumento dell’aliquota sulle obbligazioni private o simili.
La risposta, però, potrebbe lasciare moltissimi di stucco poiché, molto brevemente, si potrebbe affermare come quanto di quello declamato a gran voce sino ad oggi non sia per niente vero.