Sicurezza dell’investimento in fondi comuni

Tra tanti variegati, spesso di difficile interpretazione, prodotti disponibili sul mercato (ricordiamo, brevemente, che il patrimonio dei fondi comuni d’investimento scambiato in Italia è pari a circa 500 miliardi di euro, di cui la metà provenienti da fonti di diritto italiane e il restate 50% da fonti di diritto straniere, specialmente lussemburghesi ed irlandesi) come può l’italiano medio scegliere, consapevolmente, il fondo più sicuro?

[LEGGI] COMMISSIONI DEI FONDI COMUNI

Una risposta a questa domanda, purtroppo, non c’è. Come per le azioni, i derivati ed altri simili strumenti finanziari, anche sui fondi si possono fare soltanto previsioni. Non vi è, dunque, alcuna certezza (da qui l’espressione giocare in Borsa, che richiama le scommesse del giocatore incallito) di rendimento presente o futuro.

Durata dei fondi comuni di investimento

Ci siamo già diffusamente occupati dei fondi comuni d’investimento, strumenti finanziari di ultimissima generazione, apparsi sul mercato italiano circa 10 anni fa, che hanno ottenuto un successo che, sebbene non abbia risposto alle aspettative pronosticate, possiamo considerare considerevole.

Altri argomenti, comunque, sono d’analizzare, prima di mettere mano al portafoglio e decidere quanto investire in quali fondi.

Investire nelle valute rifugio

In momenti di grande incertezza, nonché di estrema volatilità, quali quelli che i principali mercati occidentali si trovano oggi a dover affrontare a causa del colpo di coda della crisi economica, che tarda ancora a lasciarsi alle spalle gli effetti devastanti che ha portato con sé in questi ultimi anni, ed in attesa di più decisivi segnali di ripresa, l’investitore accorto, così come il piccolo risparmiatore, dovrebbe seriamente considerare l’ipotesi di valutare attentamente i beni rifugio.

Sebbene, infatti, codesta scelta non dia la possibilità di incrementare i propri introiti, da la certezza, indispensabile, della conservazione e della rivalutazione, sul lunghissimo periodo, del capitale di rischio.

Alcuni investimenti in beni rifugio, purtroppo, non sono alla portata di tutti. Basti pensare, per esempio, al mercato dell’arte.

Commissioni dei fondi comuni

In tempi così magri le commissioni rischiano davvero di annullare il rendimento dei fondi comuni? Questa è la domanda che moltissimi trader oggi si pongono.

Commissioni, tasse, inflazione, costo della vita, costo del denaro, rischio cambio, volatilità. Tutte elementi di difficile valutazione e che, a conti fatti, potrebbero aver fatto vaporizzare i nostri introiti. Ma sarà davvero così?

Cosa sono i fondi comuni di ultima generazione

Dopo avervi descritto i fondi comuni d’investimento tradizionale e avervi accennato il funzionamento degli ETC (grazie ai quali è possibile investire in commodities) vogliamo presentare i fondi comuni di ultima generazione.

Le direttive europee sull’argomento, infatti, hanno non soltanto uniformato e regolamentato questo innovativo strumento finanziario, bensì lo hanno anche liberato da molti vincoli garantendo ai fondisti opportunità impossibili sino a poco tempo fa.

Investire sui paesi emergenti grazie ai fondi comuni

Investire nei paesi emergenti grazie ad un fondo comune è, virtualmente, l’unico modo di farlo. Oltre agli innegabili vantaggi dei fondi comuni d’investimento già analizzati, bisogna segnalare come questi possano farci accedere a mercati lontani nel tempo, nella spazio, nella cultura, nelle dinamiche di scambio, valori incredibilmente differenti da quelli occidentali ai quali siamo abituati.

L’opportunità che ci viene così offerta è di quelle da prendere al volo. Basti pensare che, soltanto nel 2010, i fondi comuni azionari hanno registrato un aumento del 18% mentre quelli obbligazionari del 10.

I vantaggi dei fondi comuni d’investimento

Abbiamo già ampiamente introdotto i fondi comuni d’investimento, spiegando chi investe in fondi comuni nel 2011 e analizzando le performance dei fondi comuni nel 2010.

Prima, però, di buttarci nel vivo della discussione, spiegando quali potrebbero essere le migliori strategie d’azione nel caso in cui si decidesse di investire in fondi comuni nel 2011 e d’obbligo una riflessione in merito ai vantaggi di codesto strumento finanziario rispetto ai molti altri che il gioco della Borsa mette a disposizione dello speculatore.

Chi investe in fondi comuni nel 2011

Su Senza Soldi abbiamo ormai da qualche tempo cominciato ad elargire modestissimi consigli sui migliori investimenti del 2011 o sulle strategie finanziarie più utili per risparmiare.

Abbiamo, sinora, analizzato i più svariati argomenti soffermandoci, di recente, sulle performance dei fondi comuni nel 2010. Continuando, dunque, in questa (proficua) direzione, vorremmo oggi tracciare un brevissimo resoconto storico dell’andamento dei fondi comuni nel cuore e nel mercato degli italiani.

QUANTO VENGONO UTILIZZATI I FONDI COMUNI

Le performance dei fondi comuni nel 2010

I fondi comuni, specialmente quelli italiani, nel 2010 sono andati maluccio collezionando, nel complesso, soltanto l’1% (molto meno, dunque, dell’1,6% su cui viaggia il costo della vita).

Più interessante può essere, invece, soprattutto per non demoralizzarsi troppo nel confronto con il 2009 (l’anno cosiddetto della rimonta), quando resero, complessivamente, il 6,42%, osservare ed analizzare gli andamenti dei singoli fondi comuni d’investimento.