I risparmiatori italiani conosceranno senz’altro il nome di Franklin Templeton, società californiana leader nella gestione degli investimenti che opera in 6 continenti e con oltre 780 miliardi di dollari in gestione. I suoi fondi di investimento sono tra i più apprezzati e redditizi degli ultimi decenni. Michael Clements, portfolio manager e senior research analyst, evidenzia che l’Europa è in una fase di forte instabilità politica che provoca volatilità e incertezza sui mercati finanziari. Tuttavia, l’esperto ritiene che i paesi periferici europei siano molto interessanti.
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Come investire in borsa dopo le elezioni italiane
La maggior parte dei money manager continua ad avere una view positiva sulle borse, nonostante l’improvvisa tensione sui mercati finanziari generata dalle elezioni shock in Italia. Ciò vuol dire che, il timore di un’instabilità politica nella terza economia europea non altera per ora le prospettive positive sull’investimento in borsa. Secondo Gherardo Spinola, gestore azionario di Azimut, “in assoluto le azioni offrono ancora un potenziale di rivalutazione”. Tuttavia, l’esperto ritiene che la performance per quest’anno potrebbe essere più bassa rispetto allo scorso anno.
Tasse su bollette del gas tre volte maggiori che nel resto d’Europa
Secondo quanto emerge dai calcoli del comparatore online Facile.it, che ha analizzato le tariffe medie delle famiglie italiane, i nostri cugini europei sono messi decisamente meglio nel confronto relativo ai costi delle tariffe. In Italia si paga nettamente di più. In media una famiglia italiana spende circa 1.820 euro all’anno per i servizi relativi alla fornitura di energia elettrica e gas: si tratta di costi unitari del 20% più alti rispetto agli altri paesi europei più importanti, come la Germania, la Francia, il Regno Unito e la Spagna.
Mutui costo in Italia tra i più alti d’Europa
Il costo dei mutui in Italia resta ancora troppo elevato, soprattutto se si considera che i tassi interbancari europei sono praticamente sui minimi storici e che la Banca Centrale Europea ha deciso di confermare nella giornata di ieri il livello dei tassi di interesse allo 0,75%, ovvero sui minimi di sempre. Così, il vero costo per i consumatori risiede nello spread applicato dagli istituti di credito, che però in Italia resta su valori decisamente alti e superiori alla media europea.
Conto corrente il 29% degli italiani non lo possiede
Secondo un’indagine condotta da Western Union, leader mondiale del money transfer, gli italiani che hanno un conto corrente sono molto pochi e addirittura pochissimi se si effettua il confronto con la media europea. Se si guarda i dati in relazione alle donne, siamo al cospetto di record negativi. La situazione va leggermente meglio dal lato della diffusione delle carte di credito, ma anche qui gli italiani restano sotto la media europea. Per quanto riguarda, invece, l’accesso al mercato del credito, l’Italia evidenzia palesi difficoltà, attestandosi all’ultimo posto in Europa dopo Romania, Lettonia e Lituania.
Imu bocciata dall’Europa
L’Imu, la famigerata imposta sugli immobili che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi, è stata sonoramente bocciata dall’Europa, in quanto ritenuta una tassa in grado di aumentare la povertà e ampliare le disuguaglianze tra i cittadini. La cosa più buffa è che la bocciatura sull’Imu arriva proprio dall’Ue, quando le scelte di rigore fiscale messe a punto lo scorso anno sono state fatte proprio in nome dell’Europa e per mettere al sicuro i conti pubblici, in modo tale da evitare una pericolosa esclation di fallimenti tra gli stati sovrani continentali più deboli.
Disoccupazione giovanile record ai massimi dal 1992
Ancora un brutto dato sulla disoccupazione in Italia, in particolare quella giovanile che è tornata ai livelli del 1992. Il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 37,1% a novembre 2012, in crescita dello 0,7% rispetto a ottobre 2012 e del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La fascia di età considerata nella rilevazione statistica è quella compresa tra i 15 e i 24 anni. Misura l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati oppure in cerca di occupazione. In Italia sono stati così raggiunti livelli record.