Continua a crescere il tasso di disoccupazione in Italia, che a maggio ha toccato il 12,2%. Si tratta del livello più alto dal 1977. Secondo l’Istat, la disoccupazione è cresciuta dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,8% su base tendenziale. A maggio il numero dei disoccupati è stato pari a 3,14 milioni di unità. Il dato si traduce in un incremento dell’1,8% rispetto al mese precedente, con un balzo dei nuovi disoccupati di 56mila unità. Rispetto a un anno prima il numero dei disoccupati è cresciuto del 18,1%.
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A rischio altri 123mila posti di lavoro nel 2013
Nuovo allarme lanciato dalla Cisl, che pre-annuncia nuovi guai nel mondo del lavoro. Nel 2013 sarebbero a rischio altri 123mila posti di lavoro. Bisogna ricordare che negli ultimi 5 anni sono stati già bruciati 647mila posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2012 il paese ha perso il 2,4% dell’occcupazione, tanto è vero che secondo l’Istat c’è stato un nuovo balzo della disoccupazione al 12% ai massimi dal 1977. Senza contare la perdita di 6 punti percentuali di pil, il 4,3% di consumi delle famiglie e il 20% di investimenti.
Disoccupazione al 12% ai massimi dal 1977
L’Istat ha diffuso questa mattina i dati preliminari relativi all’andamento del mercato del lavoro in Italia nel mese di aprile. La disoccupazione continua a crescere, mantenendosi su livelli record. Il numero dei disoccupati è balzato a 3,83 milioni, per un tasso di disoccupazione del 12% in crescita dall’11,9% di marzo (rivisto dalla precedente rilevazione pari all’11,5%). Su base annua c’è stato un aumento dell’1,5%. Su base trimestrale la percentuale media è salita al 12,8%. E’ un record da quando è iniziata la rilevazione su base mensile e trimestrale, ovvero dal primo trimestre del 1977.
Solo l’1% delle famiglie italiane al riparo dalla crisi economica
Lo scoppio della crisi finanziaria nel 2007 ha avuto effetti disastrosi sull’economia reale dei paesi occidentali, che hanno sperimentato recessione e disoccupazione a livelli record. La fotografia del disagio scattata in questi paesi non è sempre la stessa. In base alle rilevazioni Eurostat, i paesi europei più colpiti dalla crisi sono quelli del Sud Europa (i cosiddetti PIGS). La Grecia ha subito i danni più evidenti, mentre la Spagna ha visto la disoccupazione più che triplicare in circa 5 anni. E l’Italia?
Disoccupazione salirà sopra il 12% nel 2014
Secondo quanto pubblicato dall’Istat nel report relativo alle prospettive di crescita dell’Italia nel biennio 2013-2014, il mercato del lavoro resterà depresso mentre il paese tornerà a crescere leggermente soltanto il prossimo anno. Il tasso di disoccupazione è atteso in crescita sia quest’anno che nel 2014. La caduta dell’occupazione, misurata in termini di input di lavoro, continuerà per tutto l’anno in corso. La flessione sarà dell’1%, mentre il prossimo anno dovrebbe esserci un leggero incremento dello 0,1% grazie alla probabile ripresa dell’economia.
In Italia si lavora fino a luglio solo per pagare tasse allo Stato
In Italia è necessario lavorare per circa 6 mesi e mezzo solo per pagare le tasse allo Stato. Nel frattempo ci sono circa tre milioni di persone che un lavoro non ce l’hanno nemmeno. Lo scorso anno era necessario lavorare fino al 3 luglio per pagare tutte le tasse dovute allo Stato, prima di poter incassare i proventi derivanti dalla propria attività lavorativa. Ora nel 2013 bisognerà lavorare qualche giorno in più per pagare lo Stato, ovvero fino al 10 luglio.
Disoccupazione giovanile vicina al record storico
Secondo la stima preliminare dell’Istat, in Italia il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a marzo all’11,5% ma negli ultimi dodici mesi è cresciuto dell’1,1%. Tuttavia, rispetto a febbraio scorso, è avvenuta una diminuzione del numero di disoccupati dello 0,5% a quota 2.950.000 unità. Diminuisce per lo più il numero di disoccupati di sesso maschile, mentre la variazione è più lieve per le donne. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni è aumentato dello 0,5% rispetto a febbraio, ovvero di 69mila unità.
Crisi ha bruciato 100 miliardi di spesa per consumi
La grave crisi economica in corso in Italia ha già bruciato quasi 100 miliardi di euro di redditi necessari per la spesa per consumi. E’ quanto dichiarato da Marco Venturi, presidente di Confesercenti, intervenuto durante l’assemblea dell’associazione a Firenze. Quella che è stata etichettata da molti esperti come la peggiore crisi della storia per l’Italia continua a bruciare ricchezza, decretando il crollo dei consumi ormai tornati ai livelli del ’97. Venturi ha affermato che “recessione e pressione fiscale continuano a distruggere redditi, lavoro e imprese”.
Più di un milione di licenziamenti nel 2012
Il 2012 sarà ricordato come l’annus horribilis per il mercato del lavoro in Italia, anche se il 2013 si preannuncia addirittura peggiore. La disoccupazione è volata a livelli record, creando forti tensioni sociali tra la popolazione. Nel corso del 2012 sono avvenuti più di un milione di licenziamenti, per la precisione 1.027.462 unità. Ciò vuol dire che, rispetto a dodici mesi prima, c’è stato un aumento del 13,9%. Nel 2011 i licenziamenti avevano toccato un picco a 901.796 unità, senza però sfondare la soglia psicologica del milione.
Disoccupazione record tra i laureati under 35
Quante volte ci sarà stato detto che ottenere il fatidico “pezzo di carta” è fondamentale per trovare un posto di lavoro. Ebbene quello che fino a qualche anno fa era considerato come il visto necessario per l’ingresso nel mondo del lavoro, oggi sembrerebbe non essere più l’elemento fondamentale per trovare un’occupazione. Colpa della recessione, che mette in ginocchio le piccole e medie imprese e che spinge le grandi aziende a rimandare le assunzioni. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, la laurea non è più il lasciapassare per il mondo del lavoro.