Durata dei fondi comuni di investimento

Ci siamo già diffusamente occupati dei fondi comuni d’investimento, strumenti finanziari di ultimissima generazione, apparsi sul mercato italiano circa 10 anni fa, che hanno ottenuto un successo che, sebbene non abbia risposto alle aspettative pronosticate, possiamo considerare considerevole.

Altri argomenti, comunque, sono d’analizzare, prima di mettere mano al portafoglio e decidere quanto investire in quali fondi.

Investire nei bond variabili

Entro il 2012, così come stabilito da Jean-Cluad Trichet, presidente uscente della BCE (Banca Centrale Europea), i tassi d’interesse dovrebbero subire un rialzo che li porterebbe a sfiorare quota 2% (ricordiamo che, ad inizio anno, tale valore si aggirava intorno all’1%).

Qual è, dunque, la migliore strategia da adottare, nel 2011, per investire senza rischi sfruttando la volatilità dei mercati nonché questo deciso rialzo dei tassi di riferimento?

La risposta è molto semplice.

Investire nel settore del lusso

Se avessimo da parte una cospicua riserva monetaria e volessimo decidere di investirla nel migliore dei modi, sarebbe certamente da prendere in seria considerazione il settore del lusso che, ha detta di moltissimi analisti, dovrebbe vivere, almeno sino a metà del 2012, un periodo d’oro se confrontato con la situazione economica mondiale ancora attanagliata dalla crisi.

Secondo gli esperti economisti dell’importante banca d’investimento BNP Paribas, una delle 6 realtà più solide del panorama internazionale, il settore del lusso più di altri, quali quello delle obbligazioni a basso rischio o delle società senza debiti, dovrebbe essere quello più vantaggioso.

Non preoccupano nemmeno le più tragiche delle previsioni, poiché il consensus, relativamente al biennio 2011-2012, prevede un cospicuo rallentamento sul finire dell’anno prossimo, che potrebbe concretizzarsi sino a toccare quota -7%, riducendo i rendimenti al 10% (percentuale, comunque, davvero molto considerevole).

Società senza debiti per investire

L’investitore oculato, a nostro avviso, dovrebbe considerare, nella maniera più seria possibile, la possibilità di investire in società senza debiti.

Oggigiorno, in Europa così come negli Stati Uniti, la liquidità delle aziende più importanti, grandi e rinomate, e tornata ad essere un valore aggiunto che, invece, per molto tempo è stato accantonato.

Il mercato, sebbene non si sia ancora scordato di quanto sia eccitante e, solitamente, vantaggioso, cercare l’investimento azzardato, la scommessa rischiosa, il brivido dell’azzardo, sta ricominciando ad osservare, con attenzione, le aziende che non presentano debiti.

Investire nelle valute rifugio

In momenti di grande incertezza, nonché di estrema volatilità, quali quelli che i principali mercati occidentali si trovano oggi a dover affrontare a causa del colpo di coda della crisi economica, che tarda ancora a lasciarsi alle spalle gli effetti devastanti che ha portato con sé in questi ultimi anni, ed in attesa di più decisivi segnali di ripresa, l’investitore accorto, così come il piccolo risparmiatore, dovrebbe seriamente considerare l’ipotesi di valutare attentamente i beni rifugio.

Sebbene, infatti, codesta scelta non dia la possibilità di incrementare i propri introiti, da la certezza, indispensabile, della conservazione e della rivalutazione, sul lunghissimo periodo, del capitale di rischio.

Alcuni investimenti in beni rifugio, purtroppo, non sono alla portata di tutti. Basti pensare, per esempio, al mercato dell’arte.

Commissioni dei fondi comuni

In tempi così magri le commissioni rischiano davvero di annullare il rendimento dei fondi comuni? Questa è la domanda che moltissimi trader oggi si pongono.

Commissioni, tasse, inflazione, costo della vita, costo del denaro, rischio cambio, volatilità. Tutte elementi di difficile valutazione e che, a conti fatti, potrebbero aver fatto vaporizzare i nostri introiti. Ma sarà davvero così?

Cosa sono i fondi comuni di ultima generazione

Dopo avervi descritto i fondi comuni d’investimento tradizionale e avervi accennato il funzionamento degli ETC (grazie ai quali è possibile investire in commodities) vogliamo presentare i fondi comuni di ultima generazione.

Le direttive europee sull’argomento, infatti, hanno non soltanto uniformato e regolamentato questo innovativo strumento finanziario, bensì lo hanno anche liberato da molti vincoli garantendo ai fondisti opportunità impossibili sino a poco tempo fa.

Investire sui paesi emergenti grazie ai fondi comuni

Investire nei paesi emergenti grazie ad un fondo comune è, virtualmente, l’unico modo di farlo. Oltre agli innegabili vantaggi dei fondi comuni d’investimento già analizzati, bisogna segnalare come questi possano farci accedere a mercati lontani nel tempo, nella spazio, nella cultura, nelle dinamiche di scambio, valori incredibilmente differenti da quelli occidentali ai quali siamo abituati.

L’opportunità che ci viene così offerta è di quelle da prendere al volo. Basti pensare che, soltanto nel 2010, i fondi comuni azionari hanno registrato un aumento del 18% mentre quelli obbligazionari del 10.

I vantaggi dei fondi comuni d’investimento

Abbiamo già ampiamente introdotto i fondi comuni d’investimento, spiegando chi investe in fondi comuni nel 2011 e analizzando le performance dei fondi comuni nel 2010.

Prima, però, di buttarci nel vivo della discussione, spiegando quali potrebbero essere le migliori strategie d’azione nel caso in cui si decidesse di investire in fondi comuni nel 2011 e d’obbligo una riflessione in merito ai vantaggi di codesto strumento finanziario rispetto ai molti altri che il gioco della Borsa mette a disposizione dello speculatore.