La Grecia è senza dubbio l’anello debole della zona euro. Fino a qualche mese Atene fa era in procinto di dichiarare bancarotta, uscire dall’euro e tornare alla dracma. Poi l’Europa si è impegnata a ristrutturare il debito greco per evitare il default completo, chiedendo in cambio l’attuazione di un doloroso piano di austerità fatto di tagli alla spesa pubblica per decine e decine di miliardi di euro. Il paese ha evitato il fallimento, ma il prezzo che i cittadini greci hanno dovuto pagare finora è stato davvero elevato.
Il paese ellenico è in recessione ormai da cinque anni e anche nel 2013 dovrebbe continuare a restare in questa grave condizione economica. Così sempre più persone si stanno convincendo a lasciare il paese in cerca di fortuna in altri lidi. L’ufficio dell’Ombudsman ellenico per l’infanzia ha di recente condotto un sondaggio nelle scuole primarie e secondarie della Grecia.
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Il quadro che è emerso non è affatto incoraggiante, visto che una famiglia greca su tre sta pensando di emigrare. L’indagine è stata condotta attraverso interviste a 1.211 studenti di 22 scuole sparse in diverse zone del paese. L’82% del campione ha dichiarato che l’attività lavorativa dei propri genitori è peggiorata sensibilmente negli ultimi mesi. In particolare, uno studente su cinque ha affermato che uno o entrambi i genitori sono disoccupati.
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La maggior parte degli studenti intervistati ha sottolineato quanto stia peggiorando la loro vita a causa della crisi economica: il 70% ha accusato cambiamenti molto negativi sullo stile di vita, mentre il 59% non può più beneficiare della paghetta settimanale. Insomma, una situazione davvero molto critica che deve essere un monito per gli altri paesi europei in crisi a non abbassare la guardia e a proseguire sul sentiero delle riforme strutturali e di rilancio della crescita economica.