Uno dei maggiori problemi che l’Italia sta affrontando da mesi è il continuo aumento del tasso di disoccupazione, che ad ottobre è salito fino al record dell’11,1%. La crisi economica continua a sgretolare senza sosta la già fragile struttura del sistema-Italia, alle prese con disoccupazione dilagante, debito pubblico alle stelle, consumi sui minimi dal secondo dopoguerra e carico fiscale su livelli improponibili. Alcuni dati sul mercato del lavoro sono davvero inquietanti.
Uno degli ultimi dati emersi è che sempre più giovani italiani sono costretti a vivere con i propri genitori. In un anno i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono, mangiano e dormono a casa di mamma e papà sono aumentati di 118mla unità. Nel 2011 si è raggiunta una cifra pari a 6 milioni e 933mila giovani non sposati che vivono almeno con un genitore. Si tratta di una cifra pari al 60% dei giovani celibi o nubili tra i 18 e i 34 anni.
Nel 2010 c’erano 6,815 milioni di giovani costretti a vivere con i genitori, ovvero il 58,6% della popolazione di riferimento. Dal 2000 questo fenomeno sociale era in diminuzione, ma la crisi ha cambiato le carte in gioco e soprattutto messo alle corde milioni di italiani, in particolare i più giovani visto che la disoccupazione giovanile è su livelli record.
Il fenomeno è molto concentrato al centro-sud, dove la percentuale supera il 60%. Prevale la componente maschile a 3,858 milioni di ragazzi sui quasi 7 milioni di giovani costretti a vivere con mamma e papà per problemi economici e/o mancato inserimento definitivo nel mondo del lavoro.