Tasse governo Monti su redditi elevati

Il premier italiano Mario Monti non ha nascosto l’intenzione di voler effettuare un prelievo straordinario sui grandi patrimoni. Per uscire allo scoperto ha scelto la platea del Forum del prestigioso Financial Times. Così questa volta il prelievo non sarà nottetempo come nel 1992, ovvero quando Giuliano Amato prelevò retroattivamente dai depositi degli italiani il 6 per mille affermando che la gente avrebbe dovuto mettersi “una mano sul cuore e una sul portafogli”. Monti ha dichiarato che la tassazione sulle grandi rendite arriverà “solo quando ci sarà uno strumento adeguato che non faccia fuggire i capitali”.

Monti non è l’unico a voler portare avanti il progetto di una patrimoniale sulle grandi ricchezze, che dovrebbe avvenire già nel 2013. Lo stesso Pierluigi Bersani del Partito Democratico ha dichiarato – nel caso in cui dovesse vincere le primarie del Pd e poi salire al governo alle prossime elezioni – di volere almeno una “patrimoniale sui valori mobiliari”.

Bersani vuole, però, soprattutto combattere l’evasione fiscale attraverso la tracciabilità dei movimenti finanziari ed è pronto a mettere in campo misure contro l’eccessivo utilizzo del denaro contante. Se il centro-sinistra dovesse vincere le elezioni nel 2013, la prima manovra che farà sarà quella di tassare i patrimoni. A questo punto bisognerà capire tre cose fondamentali: quale sarà lo strumento di tracciabilità dei capitali da tassare, quale sarà l’aliquota e quanto potrebbe raccogliere l’Erario.

Ancora più importante sarà capire a quanto potrebbe ammontare il flusso di denaro in rotta verso paesi come Svizzera e Germania al riparo dalla patrimoniale, senza dimeenticare che solo il boom dello spread nell’ultimo anno ha generato una fuga di 300 miliardi di euro. Oggi sono 2.336 gli italiani che dichiarano più di un milione di euro di reddito complessivo: se la patrimoniale colpirà solo loro, la sensazione è che il Fisco raccoglierà semplicemente noccioline.

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