Gli interessi da corrispondere da parte dell’impresa sono dati dalla somma di una parte fissa denominata importo minimo garantito, calcolata con riferimento ad un tasso base aumentato di uno spread e da una parte variabile legata ai risultati economici dell’impresa. Per quanto riguarda la parte variabile di solito si ricorre alla corresponsione di una somma percentuale dell’utile netto d’esercizio.
Il rimborso delle quote di capitale è a carico dei soci, viene fatto attraverso versamenti periodici detti in conto futuro capitale, che sono crediti che i soci maturano nei confronti dell’azienda, i quali saranno trasformati in capitale sociale al termine dell’ammortamento del prestito partecipativo.
► PRESTITI TRA PRIVATI ITALIANI
Solitamente i prestiti partecipativi non hanno garanzie reali, possono essere previste forme di tutela indiretta a favore dell’ente finanziatore, come per esempio la non distribuzione di utili da parte dell’azienda finanziata per tutta la durata del prestito e l’impegno a non modificare le compagine societaria senza l’assenso dell’ente finanziatore. La durata di questo tipo di prestiti va di solito da 5 a 10 anni, è prevista una rateizzazione trimestrale o semestrale e quasi sempre un periodo di pre-ammortamento. Questi prestiti vengono anche definiti prestiti di capitale per lo sviluppo, non a caso sono concessi solamente a fronte di piani di sviluppo, ammodernamento ed innovazione.