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Alla luce del crollo dei tassi dei Bot, qual è il prodotto di liquidità in grado di gareggiare con i conti deposito? Senza dubbio sul podio rientrano i Buoni fruttiferi postali (Bfp), che sono tra gli strumenti di liquidità più conosciuti dal pubblico dei risparmiatori retail. L’emissione, la gestione e il rimborso sono operazioni gratuite e non ci sono penali in caso di disinvestimento anticipato: si riceve l’intero capitale maggiorato degli interessi maturati fino a quel momento.
Vediamo ora quali sono le ultime novità relative ai Bfp. Dopo il debutto dei BFPDiciottomesi Plus (oggi la serie Z14 rende l’1,75% netto), avvenuto nell’estate del 2011, Cassa Depositi e Prestiti ha cominciato ad emettere i Bfp a 3 anni Plus (in collocamento la serie N07 rende il 3,52% annuo netto) e dal giugno scorso anche i Bfp a 2 anni Plus (la serie E04 in collocamento rende il 2,63% netto alla fine del secondo anno).
Il rendimento superiore di questi Bfp rispetto ai tradizionali buoni a tasso fisso di pari durata matura solo alla scadenza naturale del rapporto, come avviene per i conti deposito offerti dalle banche. A parità di scadenza, il risparmiatore deve considerare anche la diversa tassazione relativa ai due prodotti: i conti deposito sono tassi al 20%, mentre i Bfp al 12,5%.