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Negli ultimi due mesi il future sul petolio ha guadagnato più del 20%, a causa soprattutto delle forti tensioni in Medio Oriente. Un aumento di nove dollari di un barile di greggio che contiene 159 litri provoca un rincaro di sei dollari al barile per la benzina (ovvero 3 centesimi di euro al litro). L’aumento del prezzo della benzina viene amplificato dal fisco. Innanzitutto l’Iva al 21% che si applica sia sul prezzo industriale che sulle accise.
Il risultato finale è che negli ultimi 12 mesi il costo della benzina in Italia è salito del 21% e quello del diesel del 23%. Per fare un pieno ad un’auto di media cilindrata servono quasi 20 euro in più rispetto a un anno fa. Siccome in Italia il trasporto delle merci avviene per il 90% su gomma, l’aumento della benzina crea pericolose pressioni inflazionistiche con aumenti a catena su tutti i prodotti della filiera.
Negli ultimi giorni il prezzo della benzina ha superato i 2 euro in numerose regioni d’Italia, ma c’è anche un altro dato che lascia perplessi. Da oltre 50 anni in Italia i prezzi del gas sono ancorati a quelli del petrolio, indipendentemente da come va la domanda e l’offerta. Risultato? Nell’ultimo anno la bolletta del gas è aumentata mediamente dell’11% e quella della luce del 21%.