Il tetto massimo previsto dal fondo per il finanziamento agli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile è di 6,7 miliardi di euro di spesa all’anno, una cifra assolutamente troppo bassa secondo tutti gli addetti ai lavori del settore.
Già nei mesi scorsi a dire il vero erano state sollevate molte questioni in merito al Quinto Conto Energia, con addirittura delle preoccupazioni che i fondi andassero esauriti ancora prima che venisse lanciato ufficialmente il finanziamento. Il governo non a caso ha disposto un ulteriore plafond da 700 milioni di euro per i nuovi impianti per evitare di arrivare al debutto con i fondi già terminati.
► DETTAGLI QUINTO CONTO ENERGIA
Come dichiarato da Tommaso Lascano, presidente di Punto Fotovoltaico, il rischio è che in poche settimane si arrivi a raggiungere il tetto di 700 milioni di euro, quindi potrebbero essere bloccati i nuovi impianti. Questa ipotesi non è campata per aria infatti moltissimi lavoratori del settore prevedono che il plafond terminerà già prima del periodo natalizio. Il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera tuttavia ha confermato la linea precedente del governo, affermando che gli impianti di produzione fotovoltaici devono arrivare il prima possibile alla grid parity cioè nella situazione di mantenersi senza l’aiuto dello Stato.
Però un altro problema è che nel testo sono presenti molti vincoli che di fatto impediscono di raggiungere la piena autonomia economico-produttiva, come sostiene Vincenzo Quintani, uno dei responsabili di Gifi, l’associazione di categoria legata a Confindustria. Pure l’Unione Europea è intervenuta sottolineando la complessità di questo sistema.