Come difendersi dai commercianti “compro oro”

Il trend di crescita dei negozi “compro oro” – antesignani di quelli che una volta erano il banco dei pegni – resta molto sostenuto, complice le difficoltà di molte famiglie italiane ad arrivare adeguatamente alla fine del mese e il buon andamento dell’oro sui mercati internazionali. Oggi in Italia esistono ben 28.000 compro oro (secondo l’Associazione di categoria) per un giro d’affari di 10 miliardi di euro. Nel 2008 i negozi erano appena 7-8.000, mentre nel 2010 erano già raddoppiati.

Il mercato dei compro oro è in forte crescita, ma la crisi può celare opacità. Sono tanti gli italiani alle prese con un calo del reddito mensile, tra affitti, bollette e continue scadenze fiscali. Così molti decidono di vendere gioielli e altri oggetti preziosi. I compro oro cercano di intercettare queste povertà e di cavalcare contestualmente il trend di crescita dell’oro, che oggi vale circa 1.600 dollari l’oncia (a settembre 2011 superò i 1.900$).

Oggi i dettaglianti acquistano l’oro tra 24 e 26 euro (18 carati), mentre a gennaio scorso a 27 euro al grammo. Quasi sempre la quotazione dell’oro non viene esposta ed è previsto il pagamento in contanti fino a 1.000 euro (Dl 201/2011, decreto “Salva Italia”). Il settore è finito del mirino della Guardia di Finanza, in quanto si moltiplicano i casi di condotte di omessa registrazione o fatturazione ma anche di false fatture.

L’assenza di una precisa regolamentazione ha spinto il mercato nelle braccia della criminalità organizzata. Il business ad alta redditività attrae fenomeni criminosi. Secondo l’AIRA – Associazione italiana responsabili anti-riciclaggio – il 60% dei negozi compie attività illecite o criminali (evasione fiscale, usura, ricettazione, riciclaggio). Come avviene la valutazione del proprio oro? Si moltiplica il peso (es. 12 grammi) per il valore corrente dell’oro (es. 26€/gr.). Serve un documento di identità per registrare l’operazione e si può ricevere contanti fino a 999,99 euro.

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