Il più elevato livello di alfabetizzazione finanziaria viene evidenziato dai turchi, poi italiani, inglesi e tedeschi. Secondo l’indagine emerge che i francesi sono coloro che conoscono meglio il mercato dei bond, mentre spagnoli e austriaci sono i più preparati sui temi relativi all’inflazione. Il dato più sorprendente arriva dai tedeschi: solo nel 23% dei casi si conosce il reale effetto dell’inflazione nel tempo sui propri risparmi e sul potere d’acquisto.
Il dato è particolarmente interessante se si pensa che i tedeschi sono i più rigorosi sul tema dell’inflazione (forse terrorizzati dal caso del 1923, quando scoppiò l’iperinflazione nella Repubblica di Weimer, o dopo il periodo di alta inflazione a seguito della riunificazione). Dall’indagine emergono diversi fattori di debolezza anche per gli italiani.
Ad esempio, i risparmiatori del Belpaese sono i meno propensi a confrontare i prodotti tra loro prima di sottoscriverli. Dalla ricerca si evince anche che l’educazione finanziaria a partire dalle scuole resta ancora inadeguata, un trend che porta ad una maggiore propensione verso il fai-da-te. Il 91% degli intervistati ritiene che la scuola dell’obbligo dovrebbe fornire le conoscenze finanziarie di base alla cittadinanza.