Secondo Delrio, però, è pur sempre “la tassa giusta nel momento sbagliato”. Infatti, in un contesto caratterizzato da un già elevata pressione fiscale, soltanto pochi comuni avranno l’opportunità di applicarla. Allo scopo di allontanare le polemiche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) è sceso in campo ricordando che l’imposta di scopo è già in vigore dal 2007, mentre il decreto fiscale ha semplicemente introdotto delle modifiche di coordinamento con la disciplina dell’IMU.
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L’imposta di scopo si applicava sulla base della disciplina dell’ICI con un’aliquota massima dello 0,5×1000 e per un periodo massimo di 5 anni. Con le modifiche introdotte con il decreto fiscale, i comuni potranno scegliere di istituire l’imnposta oppure – se già introdotta – continuare ad applicarla adguandola all’IMU. Secondo il presidente della commissione Finanze della Camera, Gianfranco Conte, si tratta semplicemente di un “allineamento normativo”, ma non esclude nuovi aumenti di tasse locali da parte di comuni.