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Questi tre aspetti riguardano la nostra esistenza come lavoratori, come consumatori e come risparmiatori.
L’IMPORTANZA DEI PAESI EMERGENTI PER I LAVORATORI OCCIDENTALI
Da questo punto di vista, il primo e più importante della nostra trattazione, bisogna evidenziare come i paesi emergenti, Cina in testa ma anche Vietnam, Brasile, Indonesia e Filippine, rappresentino una concorrenza spietata e feroce che, sul lungo periodo, potrebbe mettere a repentaglio le carriere di quanti lavorano nel settore industriale, dovendosi scontrare con il China Price, bensì anche di quanti, e questa è la vera novità (emersa dal susseguirsi delle crisi che stanno affossando l’Occidente), lavora nel settore impiegatizio o addirittura professionale dal momento che un medico o un tecnico di laboratorio o un bancario indiano, per quanto specializzato possa essere, sarà sicuramente meno retribuito dell’equivalente italiano o francese.
Quest’aspetto, tra l’altro, ci riguarda anche come risparmiatori. Si pensi, infatti, ai viaggi organizzati verso l’Est dell’Europa per far fronte alle spese dentistiche da noi eccessivamente lievitate.
L’IMPORTANZA DEI PAESI EMERGENTI PER IL CONSUMATORE OCCIDENTALE
La scarsissima retribuzione dei lavoratori dei paesi emergenti, però, ci interessa anche come consumatori. Il fatto che gli imprenditori dell’Est o del Sud del Mondo riescano ad abbattere i costi della manodopera fa si che possano vendere oggetti di largo consumo a prezzi decisamente irrisori che, a noi come consumatori, specialmente in periodi di crisi come quelli attuali, non possono che far comodo.
L’IMPORTANZA DEI PAESI EMERGENTI PER IL RISPARMIATORE OCCIDENTALE
Il terzo ed ultimo punto della nostra disquisizione, che è quello che a noi di Senza Soldi interessa maggiormente, riguarda l’importanza dei Paesi emergenti per il risparmiatore, o l’investitore occidentale.
Queste realtà, infatti, che oggi riescono a coprire il 50% dell’economia globale, non possono che venir prese in considerazione, quali porti sicuri, per la collocazione e la crescita dei nostri risparmi.
In ottica previdenziale, infatti, sarebbe bene non fare affidamento ai vecchi Paesi ricchi, ormai sostenuti da pochi volenterosi (ma molto spesso disoccupati) giovani, bensì crearsi una propria pensione, diversificando gli investimenti a favore dei Paesi emergenti ed aspettando che la Storia faccia il suo corso.
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