All’ILVA di Taranto evidentemente non basta essere il fiore all’occhiello della siderurgia italiana, né il primo stabilimento in Europa per la produzione dell’acciaio né un’azienda che, a conti fatti, rappresenta un’occasione di sviluppo e di lotta alla disoccupazione per la Puglia e tutto il Mezzogiorno.
Il destino dell’azienda è quello di essere sempre e comunque investita dalle polemiche, a volte per l’inquinamento ambientale altre per esuberi e questioni sindacali. Polemiche e accuse che aumentano a dismisura nei momento più delicati, come questi giorni di concertazione con governo e parti sociali.
Prima la denuncia di alcuni sindacalisti che si erano lamentati dell’assenza di un impianto di aspirazione in Acciaieria 1 – che invece è risultato essere presente e funzionante – ora le continue accuse di inquinamento ambientale alimentate da articoli di giornale, chiusura delle scuole, dati allarmanti su tumori e così via.
Eppure, l’azienda si sta attenendo alle normative vigenti e si è anche dotata di procedure interne per rispettare l’ambiente ed anche sicurezza e salute dei dipendenti. È la stessa ILVA a fare il punto della situazione in un comunicato: “Dall’inizio dell’amministrazione straordinaria a oggi, ILVA ha sempre ottemperato agli obblighi normativi con i Comuni di Taranto e Statte relativi ai contributi per le attività di pulizia e ristoro ambientale. L’azienda ha versato complessivamente al Comune di Taranto circa 600.000 euro e ha già predisposto il pagamento di ulteriori 170.000 euro, mentre al Comune di Statte ILVA ha versato complessivamente circa 95.000 euro e ha predisposto il pagamento di ulteriori 120.000 euro”.
Il comunicato prosegue illustrando anche gli investimenti e la politica ambientale dell’azienda per il futuro: “Per quanto riguarda la realizzazione della copertura dei parchi minerari, durante l’Amministrazione Straordinaria sono stati completati tutti i lavori di caratterizzazione propedeutici alla realizzazione del progetto e sono state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative dagli enti locali coinvolti nel processo. Il nuovo investitore, anche per ridurre i tempi di realizzazione dell’intervento, ha accettato di proseguire con il progetto messo a punto durante l’Amministrazione Straordinaria e si è impegnato a terminare i lavori nel rispetto dei tempi previsti dal nuovo piano ambientale”.
Insomma, pare che dovremo abituarci alle polemiche infondate ogni volta che si nomina l’ILVA.