Il 2012 è stato un annus horribilis per il mattone. Il numero delle compravendite di case è tornato ai livelli degli anni Ottanta, mentre i prezzi hanno proseguito la loro inesorabile discesa. Inoltre, secondo i dati emersi dall’ultimo rapporto sul mercato immobiliare di Abi e Agenzie delle Entrate, il fatturato del settore è sceso del 35% a 75,4 miliardi di euro dai 101,9 miliardi di euro dell’anno precedente. Complessivamente sono andati persi circa 27 miliardi di euro. Il valore di scambio complessivo delle transazioni è diminuito del 26%.
Al Nord e al Centro Italia la flessione è più marcata rispetto alle regioni del Sud Italia. Il picco negativo si tocca nelle isole con una flessione del 28,1%, Nord e Centro -27%, Sud -22,2%. Il deciso calo del fatturato è più o meno analogo sia per i capoluoghi, dove si tocca un picco negativo del 24,6%, sia per i non capoluoghi, dove la flessione è leggermente superiore al 27%.
► PREZZI CASE IN CALO DEL 6% NEL 2013 SECONDO TECNOCASA
Profondo rosso per il mercato delle abitazioni, che rispetto a dodici mesi prima ha sperimentato una riduzione delle compravendite di oltre 150mila unità. E’ il peggior risultato dal 1985, quando le compravendite immobiliari erano pari a circa 430mila unità. I picchi del 2007 sembrano distanti anni luce: in quell’anno fu toccato un livello delle transazioni di immobili residenziali di oltre 830mila unità.
► AGLI ITALIANI TORNA L’APPETITO PER IL MATTTONE
Volendo considerare solo le città più grandi, come Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Firenze e Palermo, lo scorso anno le compravendite di case sono diminuite del 22,4%. Il valore di scambio stimato delle abitazioni si è attestato a circa 19,5 miliardi di euro, per una perdita di 5,7 miliardi di euro (flessione del 22,5% su base annua).